lunedì 17 ottobre 2016

Step 04: L'Amaranto nella mitologia

I miti sono ideologia in forma di racconto, specchio delle regole, dei valori e delle aspirazioni in cui comunità si riconosce. Questa citazione di Giancarlo Sturloni, giornalista italiano, sembra non necessitare di ulteriore commenti su ciò che i miti antichi rappresentano per le civiltà moderne. Sono per noi dei veri e propri rifugi ideologici. Purtroppo, essendo l'amaranto un colore non proprio comune, non sono molti i miti addobbati dalla presenza di questo colore ma, approfondendo la mia ricerca , mi sono imbattuto in quella che può essere per molti versi considerata la “madre” (non in senso temporale, ma gerarchico) della mitologia: la Grecia.
Reperto archeologico nell'isola di Eubea
Proprio nella mitologia Greca si narra che Amaranto, re dell'isola di Eubea, fu punito da Nettuno per aver sminuito il valore del mare. Poseidone scatenò contro Amaranto un onda enorme ed esso annegò, ma la dea della caccia, Artemide, di lui innamorata, lo trasformò in un bellissimo fiore. Questo spiega anche il motivo per il quale l’amaranto era considerato il fiore dell’immortalità e dell’amicizia come sentimento profondo e destinato a non cambiare con il tempo. Si narra inoltre che le Dee volessero essere festeggiate e ringraziate con corone e ghirlande di amaranto, per questa ragione il fiore fu utilizzato per secoli alla scopo di ottenere protezione e benevolenza da parte degli Dei.
Successivamente i Romani, che acquisirono molto della tradizione Greca, utilizzarono i fiori come amuleti per tenere lontana la sventura e l’invidia.

Da un punto di vista prettamente pratico, cioè dell’infiorescenza amaranto come la conosciamo adesso nei suoi usi, c’è da dire che probabilmente sembra essere originario delle Americhe e, più precisamente, delle civiltà Incas e Maya.

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